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Tecniche di intervento per i problemi di umidità di risalita

Quando esistono fenomeni dovuti all’umidità, molto spesso coloro che affrontano il problema trovano una risposta immediata: impermeabilizzare!
In realtà questa risposta e valida per non più del 15%-20 % dei casi.
L’impermeabilizzazione, infatti, serve esclusivamente ad impedire che l’acqua possa venire a contatto con le superfici interessate; quindi potrebbe essere necessari al fine di evitare i danni dovuti alla pioggia, infiltrazioni di acqua meteorica dalle coperture o di acqua dal terreno addossato alle strutture.

Se, invece, l’umidità presente nelle strutture ha altre cause, come la condensazione o la risalita capillare, non solo l’intervento di impermeabilizzazione é inutile, ma può risultare dannoso.
Impermeabilizzando si impedisce all’acqua di entrare nella struttura, ma, allo stesso tempo, si impedisce a quella presente nella struttura di uscirne.
Se l’intervento è fatto con prodotti dati in strato sottile (prodotti di tipo organosiliconico o acrilico) si ottengono rivestimenti che non diminuiscono di molto la permeabilità al vapore dell’intonaco. Se invece il trattamento viene eseguito con prodotti a base bituminosa, sintetica o con malte cementizie a bassissima porosità, si blocca anche la migrazione del vapore acqueo attraverso il rivestimento. In questo caso l’umidità permane nella struttura e potrebbe, non trovando sfogo verso l’esterno, spostarsi a livelli superiori a quelli raggiunti in precedenza. I fenomeni di disgregamento dovuti all’azione del gelo, alla cristallizzazione ed ai relativi aumenti di volume permangono.

Inoltre, quando si opera con materiali sintetici, si altera completamente l’aspetto fisico dei manufatti trattati.
Per riassumere,  gli interventi di impermeabilizzazione possono essere utili ed efficaci solo per evitare infiltrazioni di acque meteoriche dalle coperture, per evitare infiltrazioni di acqua dal suolo se applicati all’esterno delle strutture e, limitatamente alle vernici idrorepellenti, sulle facciate, se i danni sono dovuti ad infiltrazione d’acqua.
In tutti gli altri casi, specie per gli interventi dall’interno su materiali porosi, sono, nella maggior parte dei casi, non solo inefficaci ma dannosi.

Trattamenti e sistemi contro l’umidità di risalita

Per quanto riguarda l’umidità di risalita capillare, esistono sistemi di iniezioni con liquidi a base acquosa o idroalcolica oppure di resine sintetiche denominati barriere chimiche.

Lo scopo che dovrebbero conseguire tali trattamenti sono duplici.
–  bloccare i sali solubili trasformandoli in prodotti insolubili ed evitare quindi la loro migrazione all’interno delle strutture;
– chiudere i capillari o rivestirli di sostanze idrofobe in modo da evitare la risalita dell’acqua.
Anche se dal punto di vista teorico questi sistemi risultano abbastanza affascinanti, in pratica non sempre risultano completamente efficaci, sia a causa della presenza di sali che non possono essere insolubilizzati (soprattutto i nitrati)sia per le irregolarità morfologiche delle strutture, specialmente quelle in mattoni.

Umidità causata da fenomeni di condensazione

Nel caso in cui l’umidità sia causata da fenomeni di condensazione, si può operare modificando la resistenza termica delle strutture.Questi tipi di interventi, risolutivi per quanto riguarda i fenomeni di condensazione, presentano alcuni inconvenienti, sia di natura economica (costi elevati) sia di natura estetica, comportando il più delle volte cambiamenti radicali nell’aspetto esteriore delle strutture trattate.
Quando le cause che generano la presenza di umidità sono molteplici, anche questi interventi risultano poco efficaci.

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